Mostra Prospettiva 70
Questo pomeriggio, in occasione dell’apertura dell’ottava edizione del Festival culturale e musicale Revaivol’70, verrà inaugurata alle 17.30 nel polo culturale Zona Conce di Fabriano la mostra “Franco Giuli: prospettiva’70”. Una selezione di opere realizzate dall’artista Franco Giuli, nato a Cerreto d’Esi nel 1934, che fu tra i protagonisti del panorama artistico del decennio. Ne parliamo con l’ingegner Paolo Santi, presidente di Carifac’Arte che, con il prezioso contributo della Fondazione Carifac e del suo presidente professor Dennis Luigi Censi, hanno reso possibile questo importante progetto per la Città.
Presidente, perché una mostra dedicata a Franco Giuli inserita nel Festival Revaivol’70?
Con la mostra “Franco Giuli: prospettiva ’70” la Fondazione Carifac e Carifac’Arte inaugurano una nuova ed intensa pagina di dialogo tra il polo culturale di Zona Conce e la città di Fabriano. La scelta della Fondazione Carifac di sostenere convintamente, insieme al Comune di Fabriano, il progetto culturale di qualità Revaivol ’70 ha la fisionomia non solo del racconto di una stagione felice per la Città, che proprio in quegli anni divenne uno dei più importanti distretti industriali italiani ma, soprattutto, dell’omaggio a un maestro tra i più rappresentativi di quel decennio. Franco Giuli è scomparso nel 2018, per un triste gioco del destino, solo pochissimi giorni prima del noto critico d’arte romano Enrico Crispolti, suo grande amico, che lo ha seguito durante tutto il suo felice e instancabile percorso e che tanta attenzione ha dedicato anche agli altri grandi artisti fabrianesi come Edgardo Mannucci, Giuseppe Uncini e Roberto Stelluti.
Come sono state selezionate le opere in mostra e chi è stato scelto come curatore?
La selezione di opere realizzate da Franco Giuli negli anni Settanta è curata dallo storico dell’arte Fabio Marcelli, docente dell’Università di Perugia, grazie anche al generoso sostegno dei nipoti ed eredi dell’artista Manuela Giuli e Gianluca Pecchia che hanno collaborato a questa esposizione e che curano amorevolmente la memoria del loro zio ed il suo prezioso lascito artistico.
Nelle opere in mostra filo conduttore è un “materiale” ben conosciuto a Fabriano, la carta, protagonista anche nel vostro Polo Museale?
Esattamente, non solo l’originale meditazione del maestro sui grandi temi dell’arte universale, lo spazio e il colore, ma la grande attualità della sua ricerca dedicata ad un materiale “iconico” per la storia di Fabriano: il cartone, quindi la carta. Un materiale che oggi è uno dei simboli dell’impegno globale per la costruzione di un ecosistema sociale e produttivo che sia al contempo sostenibile e innovativo.
Cosa significarono nel percorso artistico di Franco Giuli gli anni’70?
Gli anni Settanta, per Franco Giuli si aprirono con il successo alla XXXVI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, nel1972, che costituì una straordinaria vetrina per l’affermazione del suo talento a livello nazionale e internazionale. Nello stesso decennio vanno ricordate le personali nelle gallerie Fumagalli di Bergamo (1977 a cura di Italo Tomassoni), Polena di Genova (1978 a cura di Enrico Crispolti) e Il Cortile di Bologna (1979 a cura di Bruno d’Amore) che segneranno altrettanti traguardi di questa stagione feconda e infaticabile per Franco Giuli la cui arte “conquistò” le due capitali italiane del contemporaneo: Roma e Milano. La scelta del titolo della mostra “Prospettiva’70” sottolinea come la ricerca artistica di questo decennio compiuta da Franco Giuli gettò i semi di un linguaggio artistico sempre originale, teso a esplorare il dialogo tra spazio e colore.
Non solo quindi un’esposizione di opere ma un vero e proprio dono alla memoria di questo artista ed alla sua Galleria “La Virgola”?
Accanto alla missione di una vita, la dedizione assoluta all’arte che ha sempre accompagnato Giuli, la mostra è anche un omaggio ideale al progetto culturale che Franco, fin dal 1969, visse accanto all’amata consorte Vittoria Urbano Giuli (scomparsa nel 2010): la galleria d’arte “La Virgola” che per 35 anni ha offerto a Fabriano mostre memorabili dei maestri e dei linguaggi artistici del Novecento. Un pensiero commosso e grato lo dedico proprio alla memoria di Franco Giuli che è stato un punto di riferimento per il rigore che ha sempre testimoniato nel suo lavoro e per la sua vivacità culturale a cui oggi la Città è profondamente grata.
Gigliola Marinelli