2001-2010
"certo non casuale, né solo giustificato da intenzionalità espressive, anzi tutt’uno con la forma e con la ricerca su di essa…”. (Luciano Caramel)
L’ermeneutica dell’ultima fase dell’evoluzione linguistica di Giuli e il riferimento sia allo spazio che all’moto non sono desunti soltanto dalla lettura delle forme e dei colori che – come sempre in questo artista – le asseconda, ma suggeriti anche dai titoli che il pittore ha voluto dare alle sue opere e di cui ne riportiamo alcuni: Strutture nello spazio, 2002/04; Itinerario cosmico, 2003/04; Attraverso lo spazio, 2004/05; Strutture nel cosmo, 2005… e così via. Un’altra novità si manifesta nell’universo linguistico di Giuli, sempre nel quadro della sua grande coerenza formale; un’altra opportunità semantica derivata dalla comparsa, sulla tela, di segni grafici propri di un materiale usato, la carta di imballaggio. L’acrilico si arricchisce di incisioni ricavate graffiando o premendo all’incontrario la carta da imballo. (Armando Ginesi)
Nelle opere realizzate in questi anni più recenti, dal 2001 a oggi, accanto a un’intensità e varietà cromatica che risente delle coloratissime esperienze fatte specialmente nella seconda metà degli anni ottanta, Giuli riafferma i suoi interessi di sempre con una particolare freschezza d’invenzione. Sia gli acrilici su tela che quelli su tavola sono percorsi da correnti di forme acuminate e irregolari, ritagli di uno spazio mentale che in più di un caso consentono collegamenti allusivi al mondo fenomenico. Concatenate e vibranti, le figure sembrano disegnare luoghi mentali, naturali o addirittura cosmici. Ma questa è anche un’ulteriore lezione sui margini interpretativi della percezione. Sulla realtà dell’incertezza e sull’incerta individuazione di ciò che diciamo reale. (Giovanni Maria Accame)